L’Ajax non è stato un one season wonder

 

 

Alzi la mano chi non ha pensato che la parabola dei lancieri fosse finita dopo la splendida stagione scorsa, e perdipiù dopo le cessioni delle due stelle più lucenti di quella squadra, De Ligt e De Jong.

A discolpa di coloro che sono rimasti a braccia conserte, possiamo dire che questa poteva essere la trama tipica dell’Ajax dell’ultimo decennio, una stagione di ritorno ai fasti subito capitalizzata con le cessioni delle stelle e seguita da annate segnate da pazienza, crescita di nuovi talenti e risultati cosi cosi.

Bene, gli uomini che hanno saputo cambiare la storia sono due: Marc Overmars e Erik Ten Hag.

overmars

Marc Overmars(nella foto), 46 anni, dal 2012 direttore tecnico dell’Ajax.

Sarebbe stato molto facile infatti per l’uomo mercato ajacide monetizzare al massimo cedendo non solo i due prospetti più richiesti, ma anche altri giocatori che godevano di grande mercato come Neres, Mazraoui o Ziyech.

Allo stesso tempo sarebbe stato semplice per Ten Hag cedere alle lusinghe delle tante big che lo corteggiavano.

ten hag

Erik Ten Hag(nella foto),49 anni, all’Ajax dal 2017.

Il nuovo Ajax nasce da questa volontà di ripetersi, un’opera estremamente ardua sia per la dirigenza ajacide che doveva reinvestire bene i proventi delle cessioni,sia per Erik Ten Hag che aveva il compito di assemblare una squadra estremamente rinnovata e renderla bella e divertente come quella della stagione scorsa.

Oggi possiamo dire che entrambe le parti sono riuscite nel loro intento, a Schipol sono atterrati giovani promettenti come Lisandro Martinez, Edson Alvarez e Razvan Marin, ma soprattutto è tornato a casa dopo un lungo girovagare quel Quincy Promes che si sta dimostrando un vero e proprio crack per l’Eredivisie. A questo si aggiunge la promozione di elementi dello Jong Ajax come Dest, Schuurs e Gravenberch.

promes

Quincy Promes(nella foto), 27 anni, tornato alla casa madre dopo esperienze in Spagna e Russia.

 

Tanti uomini nuovi che il tecnico ex Utrecht ha unito come tasselli di un puzzle estremamente intrigante effettuando diversi cambiamenti tattici.

Veltman è tornato a fare il centrale insieme a Daley Blind, Lisandro Martinez e Edson Alvarez che al Defensa y Justicia e all’America erano dei difensori (seppur tecnicamente molto dotati) sono stati riadattati davanti alla difesa, formando una sorta di quadrato con la coppia centrale in fase di impostazione.

lisandro

Lisandro Martinez(nella foto),21 anni, una delle rivelazioni di questo nuovo Ajax.

Le conseguenze di questo posizionamento innovativo sono:una maggior spinta su entrambe le fasce garantita da terzini propositivi come Dest o Mazraoui e Tagliafico( già a quota 5 gol e 3 assist) e la maggior libertà di inserirsi concessa a colui che in teoria è l’unico centrocampista puro del 4-3 fantasia di Ten Hag,quel Donny Van de Beek che è rimasto nonostante le numerose richieste da Madrid sponda Real ed è già a quota 5 gol e 6 assist.

donny

Donny Van de Beek(nella foto), quest’estate ha rifiutato le avances del Real Madrid.

Davanti regnano movimento e fantasia, Ziyech e il neo capitano Tadic sembrano intoccabili, a completare l’attacco uno tra Promes(capocannoniere con 8 gol), Neres e il sempreverde Huntelaar.

A giudicare dai numeri e dalle prestazioni di questo inizio di stagione dei lancieri, possiamo vedere come anche la missione di Ten Hag sia compiuta, l’Ajax infatti è in testa all’ Eredivisie con 6 punti di vantaggio dall’Az, comanda insieme al Chelsea il girone di Champions, è l’attacco più prolifico d’Europa ma soprattutto è una gioia per gli occhi.

Non sorprendetevi quindi in caso di nuovo exploit dei ragazzi di terribili di Ten Hag perché nemmeno stavolta si tratta di un caso.

Programmazione, crescita e gioco, tre concetti tramandati dal più grande che ancora oggi segnano la strada da seguire.

 

L’Ajax non è stato un one season wonderultima modifica: 2019-11-08T15:04:19+01:00da pietroserusi
Reposta per primo quest’articolo