Boca esta feliz

 

 

Tre parole, uno slogan molto semplice, una sincera costatazione, dopo mesi di sofferenza e sfottò subiti dall’eterno rivale, il Boca e la sua gente hanno ritrovato la felicità e l’hanno ritrovata nella propria casa, celebrando un titolo strappato al River.

boca esta feliz

Un finale agonico come non si vedeva da anni per concludere una Superliga emozionante e che ha visto trionfare i ragazzi di Miguel Angel Russo, uno dei tre cavalli di ritorno di questo Boca versione 2020.

Già Russo, uomo e calciatore forgiato dalla scuola Estudiantes, la stessa di Sabella e Bilardo, guerriero capace di sconfiggere qualche anno fa un male terribile e di portare per ultimo quella desiderata Copa Libertadores a la Boca. Una scelta quella della nuova dirigenza Xeneize estremamente logica, infatti chi più di un uomo e tecnico come Russo poteva restituire al Boca quella sua identità vincente e protagonista.

russo boca 1

Il merito è quindi tutto di “Don Miguel”, capace in pochi mesi di creare una squadra verticale, divertente e dominante, affidata all’estro di Villa, alla regia di Campuzano, alle parate di Andrada e alla leadership ritrovata dell’hombre del partido contro il Gimnasia nonché goleador maximo dell’era Russo: Carlos Alberto Tevez.

Lui al Boca c’era già, c’era a Madrid, c’era nell’ultima semifinale di Libertadores, ma sembrava un giocatore ormai finito, rassegnato a un finale di carriera calante o peggio ancora al ritiro.

tevez 2

Doveva recuperare la fame di gloria, tornare nel suo barrio, ritrovare le motivazioni di quel ragazzo che scappava dalla povertà per imporsi come il secondo giocatore argentino più titolato, queste le sue parole, un bagno di umiltà incredibile che lo ri-consegna definitivamente all’altare degli idoli Xeneizes.

Già gli idoli, perché noi abbiamo parlato di un nuovo Boca, di una rivoluzione sul campo, sulla panchina, ma non abbiamo ancora accennato all’ideatore di queste grandi manovre, è apparso silenzioso, serio, anche nel momento di maggiore estasi, lui e il suo mate che sembrava contenere anche le sue emozioni, Juan Roman Riquelme è tornato e ha portato al Boca una buona parte di questo titolo.

roman 3

E’ sceso in campo, ha stravinto le elezioni e ha operato con estrema lucidità, fuori Alfaro che aveva lasciato la banda azul y oro in testa ma debole e con un gioco decisamente difensivo e dentro Russo, a cui si aggiungono sul campo il ritorno(un altro si) di Pol Fernandez e l’acquisto del centrale peruviano Zambrano.

Ancora con estrema lucidità ha riportato a casa le altre leggende Xeneizes, Bermudez, Cascini, Battaglia, Chelo Delgado, tutti di nuovo insieme, dal campo alla scrivania, per far tornare il Boca ciò che è sempre stato.

“Mistica” questo il termine utilizzato in Argentina per indicare quell’aura magica che avvolge il club, un’aura creata dall’ammirazione degli sportivi di tutto il mondo, che spesso spingono per venire a giocare da quel lato del mondo(a Daniele De Rossi sono bastate 5 presenze per ottenere il suo primo titolo nazionale), dai titoli ovviamente e dalle sue figure leggendarie.

diego tevez

Non può essere un caso, come ha giustamente detto Sebastian Vignolo su Fox Sports, che in una giornata memorabile per il club fossero presenti nello stesso luogo tre dei suoi massimi idoli, Tevez, Riquelme e quel Diego Armando Maradona che molto probabilmente era meno abbattuto del solito alla vista della sconfitta del suo Gimnasia.

L’impero colpisce ancora, la leggenda continua…

Boca esta felizultima modifica: 2020-03-10T20:13:14+01:00da pietroserusi
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